|
|
|
Cos'è per noi il "laboratorio" ? Potremmo rispondere, per semplicità, un momento di studio collettivo, oscillante tra le due dimensioni della ricerca (depurata però da qualsiasi contrassegno snobistico/elitario) e dell'apprendistato teorico-tecnico per quanti muovono, o desiderano muovere, i primi passi sulle tavole del palcoscenico. Durante il laboratorio, quindi, si cura la gestualità, il rapporto corpo-spazio, si affina l'espressività, ci si esercita nella dizione, con magari qualche scappatella in territori di confine: analisi testuale, scenografia, trucco. Si fa insomma della normalissima attività didattica.
Tuttavia il laboratorio riveste per noi anche un altro significato, complementare e niente affatto "accessorio" rispetto a quello strettamente tecnico. Nella sede abbiamo affisso un motto: "Il teatro non è il fine, ma il mezzo". Uno strumento, dunque... ma per quali obiettivi ? Uno ci pare fondamentale: offrire l'opportunità ai ragazzi e giovani di coltivare un interesse spesso vago nel suo manifestarsi - talvolta null'altro che un'aspirazione goliardica - fino a trasformarlo possibilmente in una duratura passione interiore incontrandosi, confrontandosi reciprocamente e, perché no ?, anche scontrandosi nell'elaborazione e nella realizzazione di progetti comuni. Stabilire un programma e portarlo a termine insieme, disciplinarsi al rispetto verso gli altri senza velleità di protagonismo, cementare in definitiva un'idea di gruppo; tutto ciò si può concentrare in una sola parola: socializzare.
Strano. Sembrano, i nostri, discorsi nostalgicamente anacronistici, quasi da reduci sessantottini. Eppure diventano di cruda attualità già nel microcosmo di Boscoreale, dove le strutture e le occasioni di ritrovo anziché accrescersi vanno rarefacendosi, tra l'indifferenza un po' di tutti; e basterebbe ricordare, per non allontanarci dal nostro campo, la chiusura di un teatro "storico" come il Minerva.
Da questi sentimenti, da questa visione del "far laboratorio", pur tra immaginabili difficoltà (di ordine materiale, ma anche caratteriale-psicologico) scaturiscono i nostri lavori e le nostre rappresentazioni.
|
|